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EQUIPE PER LA SALUTE ALIMENTARE

La sinergia per il contrasto ai disturbi alimentari

Scienza della nutrizione – Psicoterapia cognitiva

Il punto di vista della psicoterapeuta

L’abuso di cibo è associato spesso a convinzioni e idee irrazionali. Il cibo, infatti, può rappresentare per la persona una valida alternativa, al fine di regolare le proprie emozioni. É proprio in questi casi che si parla di fame emotiva, ossia mangiare seguendo un bisogno emotivo di gratificazione, di ricompensa e di riduzione delle proprie tensioni interne. La fame emotiva può favorire l’aumento di peso e rendere meno efficaci gli interventi nutrizionali volti a un’alimentazione più sana. Pertanto, può essere fondamentale un intervento psicologico mirato, al fine di sviluppare nuovi strumenti con cui contrastare la fame emotiva e l’aumento incontrollato di
peso. L’intervento psicoterapeutico, in associazione all’adozione di piani alimentari mirati, è uno strumento efficace per coloro che necessitano di perdere peso e hanno esperienze precedenti di rapidi cali e altrettanto rapide ricadute in eccessi alimentari.

Antonella Di Maggio

Psicoterapeuta

Il punto di vista della biologa nutrizionale

L’alimentazione, non solo soddisfa il bisogno di nutrizione, ma possiede anche un forte valore psicologico, sociale e culturale. Il cibo assume un significato relazionale sin dall’allattamento e attorno a esso si sviluppa la vita emotiva del neonato e l’attaccamento alle persone che se ne prendono cura .

La qualità del cibo è essenziale, come la convivialità nella quale viene consumato, che definisce la nostra appartenenza a uno specifico gruppo sociale, familiare, lavorativo o amicale. Questo per capire che le nostre abitudini alimentari sono un utile indicatore del nostro stato di salute psicologica ed emozionale, e il cibo rappresenta uno dei mezzi che abbiamo a disposizione per intessere relazioni con gli altri e dichiarare la nostra appartenenza.

Barbara Fariello

Biologa nutrizionista